Maculopatia

Cause e sintomi

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Ascolta l’intervento del Dott. Sbordone suila maculopatia

La maculopatia o degenerazione maculare è una malattia che coinvolge la parte centrale dellla retina detta macula.
La Maculopatia è caratterizzata dalla progressiva perdita della visione centrale, spesso bilaterale, che limita fortemente la funzione visiva.

Tuttavia la maculopatia degenerativa non porta mai a cecità completa in quanto la visione laterale è solitamente conservata fino agli stadi terminali della maculopatia retinica. La maculopatia senile o degenerazione maculare legata all’età è la forma piu frequente di maculopatia, che colpisce 25-30 milioni di persone nel mondo occidentale.

Altre forme di maculopatia sono:

  • maculopatia miopica.
  • maculopatia diabetica.
  • maculopatia essudativa dopo trombosi venose della retina.
  • maculopatia a cellophane o Pucker maculare.

Domande frequenti

Tutto ciò che c’è da sapere sulla maculopatia

I sintomi della Maculopatia
La maculopatia o degenerazione maculare non dà dolore. Anzi, inizialmente il problema visivo può non venire notato, perché si supplisce con l’occhio buono. I primi sintomi di solito sono:

  • la distorsione delle immagini (metamorfopsie), per cui gli oggetti appaiono deformati e/o rimpiccioliti.
  • compare una macchia di “non visione” centrale, se viene interessata la parte centrale della macula (fovea), per cui osservando per esempio un viso, si vedono le orecchie ma non le espressioni, gli occhi e la bocca; oppure si vede la sagoma dell’orologio ma non l’ora indicata. Questa evoluzione può verificarsi rapidamente o nell’arco di mesi.

Per questo è consigliabile eseguire spesso il Test di Amsler per monitorare la propria visione. La comparsa di questi sintomi può essere un campanello d’allarme e deve condurre ad una visita presso l’oculista al piu presto.

La Maculopatia Senile o degenerazione maculare
La maculopatia senile o degenerazione maculare legata all’età è la forma piu frequente di maculopatia, se ne distinguono due forme: la maculopatia secca e la maculoatia umida.

Maculopatia Secca
La maculopatia secca è la piu frequente. Nel 90% dei casi si tratta di questo tipo maculopatia, in cui la retina si assottiglia perché le cellule visive smettono di funzionare e scompaiono; questa forma detta anche maculopatia atrofica non è suscettibile di trattamento laser.
Il trasporto di fattori nutritivi e l’eliminazione di rifiuti da parte dell’epitelio pigmentato retinico (RPE) sono rallentati, per cui si formano depositi intraretinici giallastri (drusen) o pigmentati (distrofia, pigmento focale).
Di solito si ha una minima compromissione visiva e solo raramente si formano zone di atrofia, che sono delle specie di smagliature della retina, che coinvolgono anche la parte centrale (fovea).

Maculopatia essudativa
Nella maculopatia essudativa si pensa che un ridotto apporto di sostanze nutritive alla retina possa stimolare sostanze dette fattori di crescita vascolare (“vascular endothelial growth factors” o VEGF), che danno il segnale per la produzione di vasi anomali, i quali trasudano siero o sanguinano, stimolando poi la formazione di una cicatrice.La proliferazione di nuovi vasi sotto la retina viene detta neovascolarizzazione coroideale o CNV.
Nel 10% dei casi i neovasi si formano invece nella retina e poi si approfondano verso la coroide; in questo caso vengono definiti proliferazione angiomatosa retinica o RAP.
Una variante (3-4% dei casi) chiamata vasculopatia polipoidale, tende a produrre sanguinamenti sottoretinici con sollevamento dell’epitelio pigmentato (PED) ed è spesso bilaterale, ma ha una buona prognosi. Una certa percentuale di maculopatia secca diventa maculopatia essudativa nel tempo, per cui è utile monitorarne l’evoluzione. Inoltre, anche i trattamenti che riescono a chiudere efficacemente questi vasi, non possono impedire eventuali recidive.
Negli ultimi anni sono comparse molte novità nella diagnosi e nella cura della maculopatia, esiste oggi una diagnosi precoce grazie all’esame OCT, esistono trattamenti per prevenire la maculopatia, cosi come un test genetico capace di individuare chi è a rischio di maculopatia.

Quando operare la Maculopatia
La cura della maculopatia dipende da quale sia la causa. Con il termine di maculopatia si classificano diverse malattie che hanno in comune una degenerazione della macula che è la parte centrale della retina deputata alla visione dei particolari. L’esame del fondo dell’Occhio, l’esame OCT, la fluorangiografia permettono di fare una diagnosi accurata di quale tipo di maculopatia si abbia davanti.

In presenza di Maculopatia Essudativa è imperioso intervenire il prima possibile.
La maculopatia essudativa o umida può associarsi a diverse cause (miopia, trombosi venosa, diabete, età etc ) ed è il risultato di neovasi che crescono all’interno della retina. Il liquido che fuoriesce da questi vasi anomali si accumula nella retina centrale (la macula appunto), causando la distorsione delle immagini.

Per la maculopatia umida, esistono diversi interventi di provata efficacia:

  • l’iniezione intravitreale di farmaci che ostacolano la crescita neovascolare (ranibizumab, brolucizumab, aflibercept, faricimab).
  • chirurgia (Impianto di lenti telescopiche).

E’ importante che il liquido retinico tipico della maculopatia essudativa si asciughi il prima possibile. Più tempo la retina rimane edematosa minore sarà la sua capacità visiva.
Occorre allora iniziare la terapia con iniezioni intravitreali appena fatta la diagnosi. Inoltre poiché servono piu iniezioni intravitreali per curare la maculopatia sarà opportuno scadenzare bene le varie iniezioni per evitare che passi troppo tempo tra una e l’altra.
Anche nelle altre forme di Maculopatia come il Pucker maculare, la Maculopatia diabetica, il foro maculare è opportuno intervenire il prima possibile, la macula è molto delicata più tempo è sottoposta ad agenti che la rovinano e peggiore sarà il risultato di qualunque intervento.

Quando non operare
In presenza di una maculopatia di lieve entità come una maculopatia a cellophane, una sindrome da interfaccia vitreo-maculare, una maculopatia secca iniziale è opportuno non operare.
In questi casi si preferisce seguire nel tempo con visite ed esami (OCT) l’evoluzione della maculopatia che è solitamente molto lenta.
L’intervento per curare la maculopatia è infatti un intervento molto delicato e vale la pena affrontarlo quando il rapporto rischio beneficio e a favore del beneficio. Questo vale sia per gli interventi chirurgici veri e propri sia per l’intervento laser maculopatia.

La Maculopatia: se non si ferma che succede?
Se la maculopatia evolve le attività in cui è necessaria una fine discriminazione, come leggere e scrivere, riconoscere oggetti piccoli, o infilare il filo in un ago possono diventare difficili.
In ogni caso non è possibile perdere la vista, in quanto la malattia coinvolge solo la parte centrale della retina. Sarà sempre possibile avere un livello di visione utile per conservare la propria autonomia, utilizzando il proprio campo visivo e la visione laterale per eseguire le attività della vita quotidiana.
Oggi è possibile grazie alla riabilitazione visiva utilizzare le aree di retina sane per migliorare la qualita della vista grazie ad ausili specifici come: occhiali per maculopatia con filtro arancione, occhiali prismatici per maculopatia oppure video ingranditori e ausili similari.

La convalescenza dopo il trattamento Laser per maculopatia è estremamente rapida con i pazienti che riprendono le normali attività già nell’arco di 24 ore. Per osservare i benefici del trattamento laser occorre invece un tempo più lungo che va da qualche settimana a qualche mese (1-3).
Con le iniezioni intravitreali (Avastin, Lucentis, Eylea, Ozurdex, Iluvien etc.) per la cura della maculopatia essudativa si ha per qualche ora un leggero fastidio come un senso di sabbiolina nell’occhio che dura per circa 12 ore. Per un miglioramento della vista dopo questa cura della maculopatia occorre attendere solitamente 3-4 settimane.

Per la cura delle maculopatie mediante Vitrectomia come nel caso di Pucker maculare o Foro maculare il recupero visivo avviene dopo qualche mese dall’intervento, e l’intervallo di tempo e tanto più lungo quanto maggiore è stata la durata della malattia.
Nel caso di interventi di impianto di lenti intraoculari come la IolAMD per la cura della maculopatia secca e umida il paziente di solito accusa un leggero senso di sabbia nell’occhio per 5-8 ore dopo l’intervento e già dal giorno seguente può riprendere le sue normali attività. Di solito occorre che vengano operati entrambi gli occhi per avere il massimo beneficio. Inoltre occorre attendere di solito circa un mese prima che il paziente riesca a trarre il massimo vantaggio da questo tipo di intervento.

La complicazione più grave dopo la terapia della maculopatia con iniezioni intravitreali è l’infezione.
Questa complicanza estremamente rara può essere molto grave e quindi è assolutamente necessario eseguire le istruzioni postoperatorie con grande cura ed evitare di frequentare ambienti sporchi per i primi sette giorni dopo l’intervento.