Oggi l’intervento di cataratta non è più doloroso o invasivo come in passato, sempre che esso venga eseguito con l’ausilio delle tecnologie più avanzate ed innovative. L’operazione può essenzialmente essere effettuata con tecniche laser o con gli ultrasuoni.
Sia l’intervento di cataratta con ultrasuoni (facoemulsificazione) sia l’intervento laser sono considerati interventi mini-invasivi, poiché non richiedono l’utilizzo massivo di strumenti taglienti quali pinze, aghi o bisturi.
La nuova chirurgia mini-invasiva della cataratta permette, attraverso una micro incisione di 1,8-2,2 millimetri, di liberarsi totalmente dagli occhiali, poiché consente di intervenire nel contempo su cataratta ed altri eventuali difetti della vista presenti al momento dell’operazione: miopia, astigmatismo, presbiopia o ipermetropia. L’intervento mira a rimuovere completamente la cataratta e a sostituire il cristallino opacizzato con una nuova lente intraoculare artificiale (IOL), la quale viene inserita al suo posto all’interno dell’occhio. La scelta della corretta lente intraoculare risulta di fondamentale importanza per la completa riuscita dell’operazione di cataratta. Grazie alla modellazione della lente intraoculare infatti, il paziente può ottenere nuovamente un’eccellente vista sia da lontano che da vicino.
Anestesia per intervento cataratta: l’anestesia oggi è nella maggioranza dei casi una anestesia topica, ovvero una anestesia fatta utilizzando solo un collirio a base di lidocaina. L’occhio vede e può muoversi con questo tipo di anestesia.
Il vantaggio è che poco dopo l’intervento di cataratta il paziente riprende a vedere e non ha più fastidi. In alcuni casi può essere opportuno eseguire una anestesia peri-bulbare o retro-bulbare. Con questa metodica si esegue un’iniezione di anestetico vicino all’occhio al fine di addormentare l’occhio stesso e i suoi muscoli.
Il paziente non vede e non può muovere l’occhio per circa 4-5 ore se si utilizza la carbocaina oppure per 10-12 ore se si utilizza la naropina come anestetico. Questa tecnica è indicata per interventi di cataratta particolarmente complessi oppure se il paziente fa fatica a tenere l’occhio fermo.