La cataratta

Cause e sintomi

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Ascolta l’intervento del Dott. Sbordone sulla cataratta

La cataratta è un processo di progressiva perdita di trasparenza del cristallino nell’occhio che comporta una diminuzione della vista. Può interessare uno o entrambi gli occhi. Spesso si sviluppa lentamente e si verifica soprattutto con l’aumentare dell’età. I sintomi possono includere colori percepiti sbiaditi, visione offuscata, aloni intorno alle luci, problemi con luci e difficoltà a vedere di notte.
Ciò può portare difficoltà nella guida di autoveicoli, nella lettura o nel riconoscere i volti. Una vista scarsa può anche tradursi in un aumento del rischio di cadute e di depressione. La cataratta è la causa di metà dei casi di cecità e del 33% delle disabilità visive in tutto il mondo.

Classificazione della cataratta

La componente genetica può essere determinante nello sviluppo della cataratta, attraverso i meccanismi che proteggono e mantengono in sede il cristallino.
La presenza della cataratta in età infantile o nei primi anni di vita può essere dovuta ad anomalie cromosomiche come la sindrome della delezione 1q21.1 sindrome del cri du chat, sindrome di Down, la sindrome di Patau, la trisomia 18 (sindrome di Edward), e la sindrome di Turner e nel caso di neurofibromatosi di tipo 2, la cataratta giovanile su uno o entrambi gli occhi. Esempi di disturbo monogenetico includono la sindrome di Alport, sindrome di Conradi, distrofia miotonica e la sindrome oculocerebrorenale o sindrome di Lowe.

Domande frequenti

Tutto ciò che c’è da sapere sulla cataratta

La cataratta è l’opacizzazione di una lente (il cristallino) che si trova all’interno dell’occhio. L’operazione di cataratta consiste nel sostituire il cristallino opacizzato con una lente nuova trasparente.
Il cristallino è una lente che permette di mettere a fuoco le immagini sulla retina, con il tempo il cristallino si opacizza e viene la cataratta. A seconda del tipo di opacità si distinguono tre tipi di cataratta:

  • cataratta nucleare – colpisce parte centrale del cristallino,
  • cataratta corticale – colpisce la parte esterna,
  • cataratta sottocapsulare posteriore – colpisce solo la parte posteriore del cristallino.

Oggi l’intervento di cataratta non è più doloroso o invasivo come in passato, sempre che esso venga eseguito con l’ausilio delle tecnologie più avanzate ed innovative. L’operazione può essenzialmente essere effettuata con tecniche laser o con gli ultrasuoni.
Sia l’intervento di cataratta con ultrasuoni (facoemulsificazione) sia l’intervento laser sono considerati interventi mini-invasivi, poiché non richiedono l’utilizzo massivo di strumenti taglienti quali pinze, aghi o bisturi.
La nuova chirurgia mini-invasiva della cataratta permette, attraverso una micro incisione di 1,8-2,2 millimetri, di liberarsi totalmente dagli occhiali, poiché consente di intervenire nel contempo su cataratta ed altri eventuali difetti della vista presenti al momento dell’operazione: miopia, astigmatismo, presbiopia o ipermetropia. L’intervento mira a rimuovere completamente la cataratta e a sostituire il cristallino opacizzato con una nuova lente intraoculare artificiale (IOL), la quale viene inserita al suo posto all’interno dell’occhio. La scelta della corretta lente intraoculare risulta di fondamentale importanza per la completa riuscita dell’operazione di cataratta. Grazie alla modellazione della lente intraoculare infatti, il paziente può ottenere nuovamente un’eccellente vista sia da lontano che da vicino.

Anestesia per intervento cataratta: l’anestesia oggi è nella maggioranza dei casi una anestesia topica, ovvero una anestesia fatta utilizzando solo un collirio a base di lidocaina. L’occhio vede e può muoversi con questo tipo di anestesia.
Il vantaggio è che poco dopo l’intervento di cataratta il paziente riprende a vedere e non ha più fastidi. In alcuni casi può essere opportuno eseguire una anestesia peri-bulbare o retro-bulbare. Con questa metodica si esegue un’iniezione di anestetico vicino all’occhio al fine di addormentare l’occhio stesso e i suoi muscoli.
Il paziente non vede e non può muovere l’occhio per circa 4-5 ore se si utilizza la carbocaina oppure per 10-12 ore se si utilizza la naropina come anestetico. Questa tecnica è indicata per interventi di cataratta particolarmente complessi oppure se il paziente fa fatica a tenere l’occhio fermo.

Quando operare la cataratta?
L’intervento di cataratta oggi si esegue quando la qualità della vista non è soddisfacente per le esigenze del paziente.
Non occorre piu aspettare che la cataratta sia “matura” per operarsi, conviene fare l’intervento quando ci si accorge di non vedere più bene per svolgere i compiti e le attività che interessano. Oggi l’intervento di cataratta è mini invasivo se viene eseguito con le piu moderne tecniche in un centro d’avanguardia.
Il recupero visivo è pressoché completo in 24 ore. Se si hanno piu di 50 anni puo essere consigliabile fare l’intervento di cataratta anche per togliere gli occhiali da vicino e da lontano.
Oggi grazie alle più innovative lenti intraoculari infatti dopo operazione di cataratta ci si puo liberare di miopia, astigmatismo e presbiopia.

Quando non operare la cataratta?
In pazienti giovani fino ai 40 anni di età conviene posticipare l’intervento di cataratta se non si ha un abbassamento della vista importante perche con l’intervento viene meno la capacita di accomodare, cioè di mettere a fuoco lontano e vicino tipica delle persone che hanno meno di 40 anni. In presenza di altre malattie oculari come il glaucoma e la maculopatia deve essere valutato con cautela l’opportunità dell’intervento di cataratta. L’oculista esperto saprà consigliarvi.

Convalescenza post Intervento di Cataratta

Oggi dopo intervento di cataratta mini-invasivo in anestesia topica la convalescenza è come segue:

  • Il paziente viene dimesso dopo circa un ora dall’intervento;
  • Si avverte un leggero fastidio per le prime 24 ore;
  • Si comincia a vedere meglio già dopo 4-5 ore;
  • Il giorno seguente la vista è più efficace e si hanno solo piccoli fastidi.
  • Guardare la televisione, usare il computer e guidare è possibile già dal giorno seguente l’intervento di cataratta. Conviene sempre chiedere al proprio oculista al controllo che viene eseguito il giorno dopo l’intervento.
  • È opportuno non sollevare pesi per una settimana.
  • È fondamentale non toccare l’occhio operato per una settimana.
  • È buona norma non dormire dal lato dell’occhio operato per qualche giorno.
  • Fare la doccia, lavare i capelli, prestando attenzione a non far penetrare sapone o shampoo negli occhi è possibile dopo i primi due giorni.

Complicazioni Intervento di Cataratta

La complicanza più temuta anche se molto rara è l’infezione. Pertanto il paziente dovrà rispettare esattamente le scadenze fissate dall’oculista per le visite di controllo ed eseguire la terapia con colliri antibiotici. In caso di insorgenza di qualsiasi disturbo visivo sono necessarie visite di controllo aggiuntive. Anche un’infezione può essere trattata nel modo migliore.
È buona norma toccare l’occhio operato con delicatezza per i primi giorni e usare norme di buona igiene per scongiurare il pericolo di un’infezione.